Progetto Inclusivo per gli Esercenti
Come nasce il progetto “Noi siamo amici di scopriamo l’autismo”?
Il progetto “Noi siamo amici di scopriAMO l’Autismo” ha come finalità quella di realizzare delle ore di calma sensoriale ATTENUANDO il più possibile un eventuale sovraccarico sensoriale e FACILITANDO l’ingresso delle persone con disturbo dello spettro autistico mediante l’attuazione di semplici modifiche dell’ambiente. Si precisa che la creazione è di ingressi inclusivi e non esclusivi: la sola modifica del setting ambientale favorirà l’accesso ANCHE alle persone nello spettro dell’autismo. Al progetto può aderire qualsiasi esercente.
Quasi il 90% delle persone nello spettro dell’autismo manifesta un’aberrante reattività agli stimoli sensoriali. Le alterazioni sensoriali (in particolare tatto, vista e udito) rimangono discretamente stabili nel corso della vita, indipendentemente dal livello cognitivo nella persona
nello spettro.
Le persone nello spettro autistico imparano a gestire queste difficoltà legate alle alterazioni sensoriali che però permangono come tali a livello di sensazioni. Mentre la maggior parte delle persone neurotipiche riesce a “FILTRARE” gli innumerevoli stimoli esterni che
arrivano in contemporanea (suoni, rumori, luci, odori, etc.) chi è nello spettro dell’autismo “SUBISCE” tutti gli stimoli contemporaneamente generando inevitabilmente una confusione che a sua volta diventa stress, disorientamento, malessere fisico. La non comprensione di questo disturbo da parte della società fa sì che i ragazzi nello spettro dell’autismo e le loro famiglie vengano ISOLATI o si sentano ISOLATI. Il caos sensoriale che infatti si crea in molti esercizi risulta francamente invalidante per molte persone nello spettro che preferiscono spesso evitare alcuni ambienti o moderarne la frequentazione.
In cosa consiste il progetto?
Qualsiasi ESERCENTE che aderirà al progetto “Noi siamo Amici di ScopriAMO l’autismo” dedicherà due ore settimanali, a discrezione dell’esercente (ad esempio due ore tutti i martedi dalle 14 alle 16) alla creazione di ore di calma sensoriale per consentire l’ accesso negli esercizi commerciali in condizioni più favorevoli. Favorendo cosi ingressi INCLUSIVI (NON ESCLUSIVI).
I genitori che hanno figli nello spettro autistico ben conoscono le enormi difficoltà nel fare anche le compere più banali, l’impossibilità di entrare in un parrucchiere, le difficoltà o le ansie che si vivono al solo pensiero di entrare in un esercizio “sensorialmente confusionario”.
Gli esercizi commerciali sembrano essere un insieme insuperabile di barriere create apposta per rendere l’esperienza di un bambino nello spettro qualcosa di fortemente traumatico, e con lui quella del papà o della mamma che l’accompagna.
I genitori provano spesso l’amarezza ed il disagio di uno sguardo inquisitorio del cliente di turno nel pieno di un comportamento problema del proprio figlio. Quando questa sensazione viene estesa anche ad ambienti che rappresentano un diritto essenziale della persona (centri odontoiatrici, ambulatori medici o farmacie, ma anche supermercati) la vita sembra impossibile e le persone autistiche ed i loro familiari hanno la sensazione di aver lavorato “tanto ma inutilmente” per raggiungere un’autonomia nei confronti di una società che non è sempre inclusiva.
L‘Autismo non ha bisogno solo di iniziative sporadiche: l’Autismo ha bisogno di una presa di coscienza che aiuti la società a diventare inclusiva non solo una volta all’anno o per pochi periodi.
Quali sono gli accorgimenti proposti per la creazione delle ore di calma sensoriale?
Gli accorgimenti da adottare in queste due ore di tempo sono pochi ed a volte “banali”. Sono accorgimenti per ridurre i rumori e gli altri stimoli in grado di arrecare fastidio. Alcuni saranno validi per tutti gli esercenti, altri specifici per categoria.
Esempi semplici di tali accorgimenti:
– evitare gli annunci della cassa centrale;
– spegnere i dispositivi radiofonici (musica in generale).
(per molte persone nello spettro dell’autismo il senso uditivo è quello che presenta più comunemente malfunzionamenti: il loro udito iperacuto può provocare un dolore lancinante. Le persone autistiche spesso sentono cose indistinguibili per i normotipo).
– spegnere eventuali annunci pubblicitari a scorrimento su “pannelli led”; o
– ridurre il numero di “schermi accesi”;
– abbassare l’illuminazione.
(il senso visivo è quello più forte negli autistici. Luci o oggetti luminosi, superfici riflettenti, troppi oggetti nel campo visivo o luci che si muovono e cambiano colore rapidamente o a velocità irregolare possono causare distorsione e caos sensoriale)
– avere, se possibile, una cassa dedicata al pagamento al fine di ridurre i tempi di attesa o dare la priorità alle persone a cui è rivolta l’iniziativa.
(non tanto gli adulti che imparano a gestire le attese quanto i bambini ed i ragazzi sono molto spesso incapaci di rispettare i tempi di attesa o la regolare turnazione “del tocca prima all’altra persona che a me”)
Perché è cosi importante questo progetto?
La realizzazione di due ore di “modifica del setting”; non è utopia e soprattutto aiuta notevolmente la riduzione dello stress sensoriale. A differenza delle forme di disabilità motorie (in cui gli ostacoli da rimuovere possono essere di natura fisica vedi le barriere architettoniche), nello spettro dell’autismo l’inclusività comporta una serie di interventi più semplici e su più fronti. Questi riguardano principalmente la riduzione di stimoli visivi e sonori e la formazione e sensibilizzazione sul tema autismo (al fine di aumentare la consapevolezza sull’autismo). Quello che non si deve mai dimenticare è che MOLTO SPESSO anche la sola consapevolezza di poter accedere serenamente in un ambiente dove non si verrà fraintesi nei propri atteggiamenti potrebbe risultare fonte di serenità per le persone nello spettro dell’autismo tanto quanto per i loro familiari.
Per “essere fraintesi” ci riferiamo al disagio che il genitore prova nell’essere osservato durante una reazione del proprio figlio. La società britannica National Autistic Society lanciò alcuni anni fa una provocatoria ma molto significativa campagna chiamata “Too much information” (Troppe informazioni) che aveva uno slogan molto chiaro: “Non sono un bambino maleducato, sono autistico”. La società lanciò in maniera provocatoria un video (https://youtu.be/aPknwW8mPAM) di appena 1 minuto e 24 secondi che “permetteva di entrare in questo mondo semisconosciuto e multisensoriale attraverso gli occhi di una bambino autistico che “entra in un centro commerciale”.
Il video è davvero difficilmente sostenibile sino alla fine ed a dirla tutta rappresenta solo la visione parziale della visione “autistica del mondo” perchè in tale simulazione mancano ancora la percezione sensoriale tattile ed olfattiva della persona autistica. Alla fine del video c’è una frase che dice: “Non sono un bambino maleducato, sono autistico e ricevo troppe informazioni”. Nel video è chiarissimo perchè un bambino può arrivare a “collassare” se riceve troppi stimoli ma sopratutto cosa vuol dire ricevere troppi stimoli. Il cervello di un bambino autistico è “connesso” in modo diverso e tutto potrebbe sembrare molto caotico. Percepisce il mondo come se i suoi sensi fossero attivati contemporaneamente a captare tutte le informazioni. Una grossa quantità di dati lo invade in modo caotico e può diventare causa di un intenso malessere emotivo.
Al progetto hanno aderito
Da Maggio 2024
Mc Donald con alcuni store:
– Rm Tor Tre Teste;
– Rm Appia Frattocchie;
– Rm Nomentana 2;
– Rm Romanina Drive;
– Rm Ciampino;
– Lt Isonzo;
– Tr Terni Stadio;
– Lt Latina Lido